
Un itinerario alla scoperta dei popoli del passato che abitarono Lupiae, l’antica città di Lecce, e che costruirono imponenti edifici di cui ancora oggi si conserva traccia o memoria nello splendido centro storico.

Per conoscere la storia di Lecce e i personaggi che l’abitarono nel Cinquecento, il percorso prevede una particolare visita guidata della città che, invece di soffermarsi sui monumenti meglio conosciuti del Barocco leccese, pone l’attenzione sulle testimonianze cinquecentesche spesso trascurate e poco conosciute.

Il percorso porta il visitatore a conoscere la storia di Lecce in età romana e del più importante monumento rinvenuto del periodo, l’anfiteatro. La guida illustrerà l’edificio partendo dalla storia della struttura, della sua costruzione e del suo utilizzo in età romana, medievale fino alla sua completa obliterazione e agli scavi della prima metà del ‘900.

La presenza ebraica a Lecce è legata al momento di massima espansione commerciale della città, tra la fine del XIV – inizi del XV secolo, periodo in cui il governo della Contea è affidato a Maria d’Enghien e poi a suo figlio Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Nel contesto di una Lecce medievale aperta e tollerante, sede di numerose comunità provenienti da fuori regione, gli Ebrei erano considerati a pieno diritto cives, inseriti nell’economia della città con le loro attività commerciali, artigianali e creditizie. Nel corso della seconda metà del XV secolo, però, una serie di eventi tra cui il manifestarsi della peste e la forte crisi economica che aveva colpito i ceti più bassi, portarono la popolazione a maturare un atteggiamento ostile nei confronti della comunità ebraica che si tradusse in ripetuti assalti e saccheggi alla giudecca, nel 1463 e nel 1495, e alla distruzione della Sinagoga.
I provvedimenti legislativi antigiudaici che seguirono, emanati da Ferdinando il Cattolico e da Carlo V, misero fine alla storia di questa comunità cancellando, come in una damnatio memoriae, ogni testimonianza materiale che la riguardava. Tuttavia, dai nomi delle strade e dagli edifici che furono costruiti in sostituzione di quelli ebraici nell’area dell’antica Giudecca, è possibile ricostruire la storia di questa comunità, le sue attività, le sue pratiche e abitudini.
L’itinerario si sviluppa intorno a Piazza S. Oronzo, l’antica Piazza dei Mercanti, sede delle attività commerciali di Ebrei, ma anche di Milanesi, Fiorentini, Ragusei e Veneziani, come ricorda la piccola Chiesa di San Marco. L’ingresso nella Giudecca, localizzata nell’antico pittagio di San Martino e presso l’omonima porta, permette di muoversi in quelli che erano gli spazi della Lecce ebraica, tra strade che ricordano ebrei illustri o la Sinagoga ed edifici come Palazzo Personè, palazzo Adorno, la Basilica di Santa Croce e l’ex convento dei Celestini costruiti dopo quello che fu un esproprio ideologico, religioso e identitario dell’area attuato dai cristiani.

Il percorso permette di raccontare la storia della città dalle epoche più antiche –messapica e romana – agli splendori della città rinascimentale e barocca. L’itinerario inizia da Piazza Duomo, dove si possono ammirare la Cattedrale, l‘Episcopio, il Palazzo del Seminario e il Campanile. Da qui si prosegue verso la Chiesa di Sant’Irene, antica patrona della città, per giungere poi in Piazza Sant’Oronzo, dove si trova la loggia rinascimentale del Sedile, la piccola Chiesa veneziana di San Marco, la Colonna romana con la statua di Sant’Oronzo e l‘Anfiteatro romano. Si prosegue verso la Basilica di Santa Croce, massima espressione del rinascimento e del barocco leccese. Ultima tappa il Castello di Carlo V, ristrutturato nel Cinquecento su un precedente impianto medievale.

Il percorso si muove attraverso il centro storico di Lecce, raccontando la storia di questa città dalle epoche più antiche -messapica e romana – agli splendori della città rinascimentale e barocca.

Le gallerie sotterranee del Castello Carlo V sono state messe in luce durante i recenti lavori di scavo archeologico.
Le gallerie, corrispondenti al fossato del castello medievale, furono colmate durante i lavori di ristrutturazione del Castello eseguiti dall’architetto Gian Giacomo dell’Acaya per volere dell’Imperatore Carlo V.
Attualmente è possibile visitare la galleria meridionale che collega il bastione di San Giacomo con il bastione della Trinità, mentre quella orientale, visibile solo in parte, attende ancora di essere liberata dal materiale di riempimento.

Il percorso racconta la storia di Lecce dalle epoche più antiche agli splendori della città rinascimentale e barocca. Un itinerario suggestivo nella magica atmosfera della sera, in una città illuminata ad arte, tra le piazze e i monumenti di uno dei centri storici più belli e vivaci d’Italia.

Lecce capitale del Barocco e Lecce città romana. Sono i due volti più noti di questa città. Ma se ci si sofferma prevalentemente su questi due periodi troveremo sempre poco spazio o forse poco tempo per raccontare la storia di quella che fu la Lecce medievale e rinascimentale e la storia dei suoi protagonisti: Tancredi d’Altavilla, Maria d’Enghien e Giovanni Antonio Orsini del Balzo sono solo alcuni dei personaggi che hanno gettato le basi per quello che fu lo splendore della Lecce del Seicento.
L’itinerario propone una passeggiata alla scoperta di un passato quasi del tutto scomparso, le cui tracce, labili, si possono ancora individuare analizzando in dettaglio alcuni monumenti e percorrendo sentieri poco turistici in quartieri quasi sconosciuti…in poche parole riscoprendo il centro storico di Lecce nei suoi angoli più nascosti e suggestivi.
La passeggiata parte da Porta Napoli, di fronte al cimitero e alla chiesa, di fondazione normanna, dei Santi Niccolò e Cataldo, per giungere in Piazza Duomo, dove con l’ausilio di disegni e ipotesi ricostruttive si risale al primitivo aspetto della piazza sacra (anteriormente agli interventi barocchi); l’ingresso nella Cripta di Santa Maria della Scala, sottostante la Cattedrale, permette di visitare ciò che di più antico si conserva in questo importante monumento. Di qua, percorrendo via Libertini ci si addentra nel quartiere delle Giravolte, per perdersi nelle piccole e contorte stradine con i loro evocativi nomi, in cui a tratti sembra di respirare quell’aria “medievale” totalmente assente in altre zone della città. Si percorre via dei Conti di Lecce, dove sorgeva l’antica residenza comitale e, attraversando Piazza Sant’Oronzo, si giunge nell’antico pittagio di S. Martino, che ospitava molte delle comunità straniere residenti a Lecce: la comunità ebraica prima di tutto, ma anche la compagine greca e albanese, a testimonianza delle quali resta la bellissima Chiesa Greca con la sua interessante cripta medievale.